27 luglio – Venaus: PANICO, mercatino da paura

Dalle 9.00 del mattino in poi al presidio NO TAV di Venaus si terrà la terza edizione di Panico: mercatino da paura.
Cos’è?
Beh, è più di un mercato di prodotti e produttori locali, è un percorso, un dibattito che alcuni produttori e consumatori della Valle hanno deciso di intraprendere. Una campagna per la libera lavorazione dei prodotti agricoli. Un’assemblea itinerante e contagiosa.
Un gruppo di persone che da tempo si trova, vende, scambia, baratta e discute sugli obiettivi per liberare e liberarsi dalle leggi, dalla burocrazia, dalle certificazioni e da tutto ciò che scoraggia le piccole realtà genuine a favore della grande industria agro-alimentare e della grande distribuzione.

A Venaus quindi si terrà il mercato ma soprattutto l’assemblea, ore 10.00, dei produttori e di chi è interessato all’argomento.
Durante la giornata verrà presentata la carta d’intenti e l’iniziativa popolare di raccolta firme per sostenere questo percorso collettivo.

 

CARTA di INTENTI GRUPPO PRODUTTORI CONTADINI VALLE SUSA”

Il Gruppo Produttori “Contadini Valle Susa” (d’ora in poi CVS) nasce dall’unione delle diverse esigenze e dei diversi bisogni dei piccoli produttori e dei consumatori della Valle di Susa, nel tentativo di dare risposte costruendo un percorso comune di lavoro e di riconoscimento.

Chi ha dato vita, e anima il Gruppo Produttori CVS, crede che la costruzione di una diversa economia, locale innanzitutto ma non solo, non sia impossibile e che, anzi, sia realizzabile e urgente e che tale economia sia compito di tutti i singoli, donne e uomini, degli operatori economici e delle amministrazioni locali.

L’economia che ci impegniamo a promuovere, e auspichiamo, è fatta di equa distribuzione delle risorse, di cooperazione tra gli operatori, di condivisione delle esperienze, di unione delle forze sociali con gli stessi obiettivi e, laddove possibile, di collettivizzazione dei mezzi e degli strumenti.

Un’azione importante sarà quella di ridurre lo spazio dello scambio monetario a favore di altri circuiti, di uscita dall’individualizzazione capitalistica che ci vuole soggetti economici solitari e irrazionali.

Il nostro lavoro è etico, rispettoso di noi stessi, dei nostri vicini, dei nostri territori, delle piante e degli animali, anche quelli più piccoli e microscopici, dell’ambiente tutto; non prevede sfruttamento e sottopagamento, lavoro nero o, peggio, lo schiavismo medievale di tanta agricoltura nostrana; reclama il diritto di potersi alimentare in modo sano e giusto, all’abbondanza per tutti gli uomini e le donne e al reddito dignitoso per ognuno.

Il nostro mercato si basa su prodotti locali a basso chilometraggio, freschi e di stagione, sulla fiducia, che s‘instaura grazie a un rapporto forte tra produttore e consumatore,sul controllo basatosu una certificazione realmente partecipata e su relative norme autodeterminate e non calate dall’alto dalla lobbie dell’agroindustria o dalle confederazioni agricole.

Il CVS ritiene ingiuste e politicamente deviate le leggi che non permettono la vendita dei prodotti trasformati da parte dei contadini, vietando di fatto la libera lavorazione ai piccoli produttori, vincolandoli a specifiche normative  inadeguate ed escludenti, che legano la possibilità di cucinare, confezionare e conservare alimenti al possesso di laboratori troppo costosi, spesso inutili e irrealizzabili per piccoli contadini, allevatori e trasformatori.

I nostri prezzi, che si vogliono trasparenti, comprendono una giusta retribuzione per chi lavora e per chi investe in imprese economiche differenti, il pagamento di servizi e prodotti di alta qualità e indubbia eticità, il sostegno a questo percorso di cambiamento, di lotta e di unione dal basso.

Il mondo che noi vogliamo, e che realizzeremo anche a costo di un lunghissimo cammino, è fatto di comunità locali ben amministrate e floride economie che per lo più si auto-sostentano, di scambi commerciali tra i territori che soddisfino i bisogni di tutti senza strategie imperiali e neocoloniali, di attori economici che aiutano e incentivano l’emergere di nuove imprese, di consumatori attenti e consapevoli che non finanziano dubbie e perniciose industrie e multinazionali, di gruppi e individui contenti del proprio lavoro e soddisfatti della propria vita e del proprio impegno per la comunità.

Partecipa alle nostre iniziative, ai nostri eventi e alle nostre assemblee; firma questa petizione per sostenerci e per cominciare questo percorso insieme!

Grano alle Malerbe – tre giorni di Mietitura collettiva

malerbe e ciuchino
A cascina Malerbe
a novembre abbiamo seminato il grano:
una giornata di “Bologna”
una giornata di “Senatore Cappelli”
una giornata di “Frassineto”
alcune piccole parcelle sperimentali

Infestanti, intemperie e conghiali hanno animato i nostri sogni.
Adesso è arrivato il momento del primo raccolto.

Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 luglio ci cimenteremo nella mietitura,
vestiti in lungo e armati di falcetto,
secondo le antiche pratiche, alla scoperta degli antichi saperi.

Chi ha voglia di fare un’esperienza ancestrale e sostenere la causa
della cascina è il ben venuto. Portate conoscenti esperti e non, se
li conoscete depositari di saperi, musici che animino la raccolta e la
merenda in campo. Noi vi offriamo il pranzo e il sole (si spera) della
cascina.
Per questioni organizzative dateci una conferma indicando il giorno/i
in cui pensate di venire.
Si consigliano vestiti lunghi, scarpe chiuse e se riuscite procuratevi
un falcetto.

Vi aspettiamo
Ale e Ste

per contatti: cascinamalerbe AT gmail.com


per raggiungerci: da Torino, San Mauro, Castiglione, Gassino: al semaforo di San
Raffaele Cimena (La Piana) girate a destra verso il municipio. Salite
per qualche kilometro. Al cartello San Raffaele Alto 0,5Km girate a
sinistra, poi imboccate la prima strada a destra che scende: Via
Pertengo. Scendete e risalite nella valletta: ai due bivi tenete la
destra fino a fondo strada. Aprite il cancello, entrate, richiudetelo
(gli asini) e parcheggiate.


Cascina Malerbe
Via Pertengo 87
San Raffaele Cimena (To)